Era un classico, alla fine della scuola il maestro ci assegnava il libro delle vacanze. Ricordo nomi tipo “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, “Libro Cuore” e altri. Io grande divoratori di Jules Verne e della saga di Sandokan e le sue tigri di Monpracen inizialmente prendevo come una purga i libri per l’estate. Ma passate dieci pagine, da grande lettore quale ero, mi appassionavo alla storia e me lo divoravo. Quest’estate ho visto mia figlia due giorni in catalessi sulla sdraio a bruciare con gli occhi e una grande curiosita mi ha rosicato…ho cominciato a chiedergli… “Che leggi?” e lei infastidita ….“il cacciatore di aquiloni”, e io…”Scorre?” , e lei “Manca poco se mi lasci in pace te lo faccio leggere”.
Un po’ incuriosito dall’ambientazione, l’Afghanistan ho iniziato…Due giorni, passano gli anni ma sono sempre io, un divoratore di belle storie.
IL CACCIATORE DI AQUILONI
Eccovi una recensione del libro.
Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Ma, per Amir, il passato è una bestia dai lunghi artigli, pronta a inseguirlo e a riacciuffarlo quando meno se lo aspetta.
Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan – il ragazzo dal viso di bambola, il cacciatore di aquiloni – è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno, Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve partire, tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C’è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.
Trent’anni di storia afgana – dalla fine della monarchia all’invasione russa, dal regime dei Talebani fino ai giorni nostri .
Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan – il ragazzo dal viso di bambola, il cacciatore di aquiloni – è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno, Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve partire, tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C’è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.
Trent’anni di storia afgana – dalla fine della monarchia all’invasione russa, dal regime dei Talebani fino ai giorni nostri .
Ed oggi pomeriggio ho visto l’omonimo film
Per la prima volta un film all’altezza del libro….provare per credere
1 commento:
è vero...anche il film è molto bello, l'unico dell'anno che mi abbia commosso così tanto...
ciao
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