martedì 30 marzo 2010

Su Facebook ...si vola


Qualcuno stamane sembrava avermi imbottito i pantaloncini o i booster di piombo.
E' arrivata la padrona ...la stanchezza che oggi ho scoperto che arriva anche se non finisci la maratona. Associata ad un fastidioso raffreddore ...e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Stasera ricco massaggio. L'umore e' alle stelle...nonostante tutto!

E una delle cause del buon umore...(scherzo)
e' la situazione del gruppo dei Blogtrotters su Facebook.
Al momento risultano iscritti 240 amici e la maggior parte dei
bloggher sono presenti. E' iniziata l'iniziativa "Il post del lunedi'"
E mi sembra ci sia stata una buona risposta al post da me suggerito.
Ma la proposta di Innovatel consiglierebbe di fare un post il lunedi
tra quelli storici e piu' belli e il mercoledi il post piu' bello della domenica.
Il tutto avvicinerebbe quelli di Facebook che si avvicinano a noi al mondo dei blog.
Sarebbe carino se mi indicaste i post piu' belli 
o che vi hanno colpiti (non i propri naturalmente...) cosi' da presentarli.

domenica 28 marzo 2010

Fiori rosa fiori di pesco....

fiori rosa fiori di pesco 010


Vi piace la mia foto?

Settimana dopo la Maratona di Roma con molti problemi e poche gioie.
Il dolore èiano piano sembra andarsene ma mi sembra troppo piano. 
Martedi ho appuntamento con uno fisioterapista per cercare
di risolvere prima possibile questo problema.
Credo sempre che sia un affaticamento del bicipite femorale 
ma la paura di uno stiramento mi fa' andare cauto.

Martedi 11km cl collinare. 
Le gambe stanno bene in finale domenica ho fatto 20 km soli.

Giovedi  11 km a Tor Vergata a 5' e 12 di media. 
Alla fine sento un po' di dolore.
riposo venerdi e sabato per cautela

Domenica appuntamento con Angelo Giuseppe e 
Francesco per il mitico Giro di Marino 14 km di collinare 
molto allenanti. Tutto bene per i primi 12 km 
ma poi alla fine quando gia' cantavo vittoria sento che 
invece ancora il problema c'e'.
Faccio streching ma mi fa'ancora un po' male.
Martedi speriamo di saperne di piu'

martedì 23 marzo 2010

"Questa maledetta domenica"




Biancheria di ricambio, asciugamano, telefono, indumenti da buttare... le solite cose. Poi nello zaino anche l´iPod e come abitudine lo accendo mentre usciamo per andare alla partenza. Con me Yuri, questa volta siamo solo in due, con ruoli ed aspettative diverse ma lo stesso fine: dare il meglio di noi stessi, come sempre. Perché in fondo ogni istante, ogni momento, ogni ora, ogni giorno che passa può essere un'occasione mancata. Ma non é detto che non ce ne saranno altre belle, magari in maniera diversa. Ma non quelle.
Parlo di quei treni che hai lasciato passare, continuando poi a seguirli da lontano raggiungere le rispettive destinazioni. Pretendere che tornino indietro, é impossibile e sarebbe l’ennesima delusione, ed allora ti accontenti che ti guardino dal binario affianco e magari ricambi il sorriso aprendo il finestrino ed aspettando una ventata di aria fresca quando ti passano accanto. Talvolta basta un sorriso, certe altre sapere che c’é, ma comunque vada non é più il tuo treno e non ci puoi più fare niente. A meno che non passi nuovamente, ma questo succede solo nei film.
Isolarmi, rendermi impermeabile, inaccessibile, caricarmi prima del via. Scelgo sempre con cura la musica che poi continuerò ad avere in testa per questo viaggio di tre ore.


Con me funziona sempre. Ma stamani non trovo quella giusta, forse per oggi non c'é, forse per oggi ci vuole altro; ed allora mi ricordo di una cosa che ho dentro da tempo ...e lo metto, voglio iniziare con il mio amico il compito che vado da svolgere e gli dico di ascoltare, metabolizzare, assorbire.




...inizia un monologo, una voce maschile, rauca, da uomo vissuto direbbe qualcuno. Te lo immagini con la faccia segnata, i capelli arruffati e magari un bicchiere di scotch ed una sigaretta in mano. Gli senti vibrare le corde vocali, vedi le vene del collo pulsare, senti quest'onda che piano ti entra dentro e ti scorre nelle vene. ...Guardo Yuri, la voce interpreta perfettamente quello che gli voglio dire, e quello che voglio trasmettete alla mia squadra, ai miei ragazzi, a quelli che si sono posti in 3 ore il limite di tempo per cogliere la loro occasione:




"...Tre minuti alla nostra più difficile sfida professionale. Tutto si decide oggi. Ora noi, o risorgiamo come squadra, o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l'altro, sino alla disfatta. Siamo all'inferno adesso, signori miei. Credetemi.


E... possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi oppure aprirci la strada lottando verso la luce. Possiamo scalare le pareti dell'inferno un centimetro alla volta..."

Mi guarda, e capiamo entrambi che oggi quella luce vale molto di più delle altre volte, oggi quella luce può essere l´inizio di una nuova vita, più consapevole di noi stessi, di quello che siamo e di quanto valiamo.. lo sport e la maratona sono solamente il mezzo per capirlo e rendercene conto. Non so a che maratona siamo entrambi e quante altre volte ci siamo avvicinati alla partenza, speranzosi, infreddoliti, ma consapevoli che era solo uno sport.


Guardo i suoi occhi vispi mentre assorbe ogni parola, ogni frase, ogni concetto.


Vorrei poterle urlare io e vorrei farlo poi con la mia squadra, vorrei poter dare ad ognuno la mia forza, le mie gambe, i miei polmoni. Vorrei avere indosso tutti i loro chip.. o portarmeli tutti in spalla...




"..io però non posso farlo per voi..."

Ci si allena per mesi, quattro o più volte la settimana, macinando asfalto, sputando sacrifici e sudore. Allenandoci anche quando non si ha voglia, quando pensi che in fondo stavi meglio sotto le coperte e che magari ti avrebbe fatto meglio volerti bene.


Quanto vento, freddo, pioggia e domeniche mattina tolte al tempo libero, alla famiglia, a noi stessi...




Lo facciamo perché ci piace, ma anche perché abbiamo preciso in testa un obiettivo: limare anche solo un secondo al nostro limite precedente. Con il tempo poi le prime gare, i primi confronti, i primi piccoli esami. Talvolta superati altre volte meno, ma sempre affrontati con tutti noi stessi.




Quando hai preso più schiaffi che carezze, quando hai ancora il segno delle dita che brucia, quando sei consapevole che non sei tu quello che perde il bene più prezioso deleghi a qualcosa il cui esito dipende solo da te stesso il riportarti in superficie, il farti tornare ad essere visibile, a farti sentire che ci sei e che in fondo sei più unico di quello che vogliono farti credere.


È una iniezione di autostima quello che cerchi, il sentirti invincibile, inaffondabile, il poterti dire: "...ma chi m'ammazza?!"


Anche se spesso poi dura solo lo spazio di mezza giornata...





"...Sapete col tempo, con l'età tante cose ci vengono tolte ma questo fa... fa parte della vita. Però tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri..."

Già...centimetri, oggi di centimetri ce ne saranno più di 4 milioni ed ognuno più importante di quello che lo ha preceduto, ma tutti attaccati l´uno all´altro come gli istanti che fanno una vita, come i momenti che la cambiano. Ed ogni centimetro può essere un centimetro felice, pieno di soddisfazione ...o può farci tornare a terra, da dove siamo venuti, da dove vogliamo sollevarci.
Sta a noi ed alla nostra forza, alla nostra volontà far in modo che quella goccia di benessere che c´é in ogni centimetro possa riempire il nostro personale serbatoio.

"...i centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi, ci sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo..."

Poi penso a quelli che oggi cercherò di aiutare per coronare il loro sogno, a riempire il loro serbatoio, a fare in modo che una domenica qualsiasi diventi un giorno indimenticabile. Penso a quelli che sono il mio gruppo, la mia squadra, il mio plotone. Mi sento responsabile della loro gara, del loro sogno... E vorrei motivarli e ricordargli che se vogliono stare con me devono sottomettersi ad un preciso ed imprescindibile concetto:
"..In questa squadra si combatte per un centimetro. In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire..."
Sono disposto a tutto per quel momento infinito dove dopo il traguardo mi cercano, mi abbracciano, piangono su di me tutta la loro gioia ed il loro sudore. Mi rendono partecipe del loro ritorno alla superficie, alla visibilità, del loro non aver mancato la presa. Mi rendono parte di quel centimetro
Perchè..

"...in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro, e io so che se potrò avere una esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì, in questo consiste In quei 10 centimetri davanti alla faccia, ma io non posso obbligarvi a lottare..."

Sarò gli occhi da guardare per trovare conforto, coraggio e la determinazione necessaria per guadagnare centimetri, metri, terreno insieme a loro.Sarò il loro supporto, la loro spallail loro consigliere e motivatore. Sarò tutto quello di cui avranno bisogno

"...Questo è essere una squadra signori miei. Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente..."
Perché la Maratona è come la vita: a volte sei in testa, a volte resti indietro
La corsa è lunga, ma alla fine la sfida è solo con te stesso, e talvolta i risultati come le cose belle arrivano improvvise. Come il primo giorno di primavera.

E' la maratona ragazzi, è tutta qui

Federico

Inquietanti presenze...loschi figuri



Dopo un anno che sembrava aver fatto dimenticare a tutti la performance 
alla maratona 2009    che vi invito a vedere cliccando qui sopra
 ma in occasione dell'expo' di quest'anno mentre scarico le foto
 trovo questa foto inquietante quanto misteriosa.
Chi l'ha visto?
Chi lo conosce?
Dice che passeggi per Roma e finisca maratone in 3 ore ma per il resto poco se ne sa'...
Il mistero si infittisce...

lunedì 22 marzo 2010

Il Treno dei desideri....

Di nuovo sul quel treno un anno dopo, di nuovo alla ricerca di un carico emozionale e di una medaglia da riportare a casa però questa volta. Dopo il ritiro a Roma dello scorso anno, avevo portato a termine altre maratone, ma con il pensiero sempre a questa, l'unico mio ritiro in questa, chiamiamola così, insana passione. Di nuovo su quel treno guardando dal finestrino le immagini che scorrono velocemente mentre nel mio cuore le immagini ed i pensieri hanno tutt'altra velocità, vengono scansionate attentamente, analizzate, alla ricerca dell'errore da non commettere questa volta. Parto con un bagaglio degno della migliore settimana di vacanza, per tanti motivi, ma soprattutto perchè dovevo avere tutto a disposizione, non potevo rischiare di avere freddo, di avere caldo, di non avere.... Scendo da quel treno piena di aspettative, di gioia, ma anche di revenziale timore per la mia "eventuale" rinvincita su "quella maratona". Trascorro ore di inebriante felicità con gli amici di "corsa", il cuore pieno di tante cose, ma su tutte il sentimento più forte era sicuramente "l'emozione".... e finalmente arriva il giorno X... Inutile dire che nonostante avessi scelto un albergo a 2 minuti dalla partenza, ero sveglissima sin dalle quattro del mattino... e come sarebbe potuto essere diversamente? Mi preparo con calma ed infine esco con il mio borsone pieno solo dell'essenziale questa volta, mentre ancora l'animo era strapieno di tantissime cose difficili da analizzare, sembravo veramente una bambina e realmente così mi sentivo. Decido di partire con cautela ed attenzione, quindi senza alcun dubbio mi posiziono dietro i palloncini delle 4h15m, non era una maratona facile questa, sia per il percorso, sia per i motivi già ampiamente spiegati. Incontro un amico di Napoli che non vedevo da tempo, involontariamente mi dà una una notizia che mi rattrista enormemente e quindi parto con tante lacrime nel cuore e uno sguardo al cielo, un saluto ad un compagno di tante bellissime avventure. Un gruppo bellissimo quello delle 04h15m, stranamente qualsiasi sia il tempo che decido di provare, ritrovo sempre quello che ormai io definisco il mio pacer personale, Gaetano Covizzi, grande trascinatore e bravissimo nel gestire il gruppo oltre che a rispettare il "passo". I chilometri scorrono e così anche le mie emozioni, man mano che si va avanti oso sperare, ma sempre con i piedi di piombo (le gambe lo stavano già diventando su quei maledetti sanpietrini), si arriva al 35km° e mi dico: "attenta Monica, qui c'è il muro", ma questa volta avevo portato con me il kit del piccolo scalatore, non mi faceva assolutamente paura e poi sentivo di avere ancora margine. 38°km, 39°km... sento la folla e saluto tutti, ma proprio tutti, la gioia mi inebria e la gambe ritornano ad andare benissimo, al 40°km mi faccio una grande risata, sorpasso un gruppetto composto da tre persone, due donne ed un uomo, lui dice alle due ragazze :"su, su, vedete? Lì c'è scritto 40°km.... su, su, è fatta, correte su, ce l'avete fatta!", una delle due ragazze si gira e gli dice :"Raffè, ma te stai nu poco zitt' e ce fai fa'??". Bellissimo! Taglio il traguardo con piccolo sprint finale, cammino per una decina di metri e poi mi volto indietro facendo un adeguato e lungo inchino allo striscione del traguardo, perchè se io in quel momento mi sentivo una principessa per tantissimi motivi, è pur vero che dovevo ringraziare adeguatamente e con dovuto rispetto lei... la regina delle gare, "La Maratona". Cerco con lo sguardo qualche amico da abbracciare, qualcuno con il quale fare casomai qualche capriola, ma stranamente non vedo nessun volto conosciuto ed allora vado a prendere la mia sudata medaglia scambiando qualche scherzosa parola con una delle signore addette a questo piacevolissimo compito. Nella mente ancora le parole dell'ultima canzone dei Nomadi...."Corri per qualcosa, corri per un motivo, che sia la libertà di volare o solo per sentirti vivo.... ".Adesso sono qui che ripongo le palline di uno dei più bei alberi di Natale che io abbia mai fatto, sperando di poter riprendere presto questo scatolone dalla soffitta..

domenica 21 marzo 2010

Ritirato!


Maratona di roma 022


Non e' andata ma non e' un dramma stavolta.
Parto stamattina con un senso si fastidio al bicipite femorale sinistro.
La cosa che spero e' sempre la stessa...speriamo che scaldandomi mi passi ma purtroppo 
continua a essere sempre li' e dopo il 15° comincia a sentirsi di piu. 
Al 19° sento che mi pizzica il quadricipite dell'altra gamba
il che significa che sto correndo storto e 
che presto da quella parte avro' i crampi. Aspetto un altro km e al
ristoro del 20° prendo la decisione...meglio correre domenica prossima....!
Erano troppi i km da fare ancora.
La prendo come una scelta di maturita'...altre volte ho 
continuato e poi l'ho pagato per settimane.
Alla prossima!  Ma mai piu' a ogni costo...

sabato 20 marzo 2010

Blogpoint alla Maratona di Roma 2010 - Expo





Ecco le foto dell'incontro all'expo' dell'Eur alla Maratona di Roma 2010. 
Bell'atmosfera pochi ma buoni....

giovedì 18 marzo 2010

Ultimo allenamento verso Roma.


Oggi ultimo alllenamento della preparazione verso Roma. Preparazione dura e specialmente difficile per i metodi differenti che non ero abituato a fare. Diciamo che ho fatto circa l'80 per cento degli allenamenti e il resto tra giornatacce e stanchezze varie....
Ma oggi mi sento di dare un GRAZIE! immenso a Marcaurelio che mi ha seguito e stimolato. Con me e nelle condizioni in cui ero il compito era particolarmente arduo ma oggi nei 55 minuti in cui ho corso col Giampy in quel di Tor Vergata ho capito che il lavoro e' uno di quelli seri e che se continuato mi dara' un buon stato di forma. Purtroppo ho toppato un paio di lunghi incrementali per la mia incapacita' verso questo tipo di lavori e la mia mente riguardo la maratona di domenica ha delle naturali riserve ma sinceramente la parola d'ordine resta DIVERTIRSI e ci divertiremo. L'obiettivo e' sempre lo stesso scendere sotto le 4 ore e tornare a correre tutta la maratona. 
GRAZIE MARCO SEI UN GRANDE....AMICO....E BUON COMPLEANNO!

lunedì 15 marzo 2010

Se la maratona fosse stata ieri....



Un classico...se la maratona fosse stata ieri mi sarei rtirato. Non ero l'unico ieri mattina a pensarla cosi'. Le gambe non ci sono, la mente nemmeno. 
Nessuna voglia di soffrire...che giornatacce....
Speriamo che domenica la musica sia differente, d'altronde e' la terza maratona da fine ottobre e a conti fatti dicevamo con Angelo che e' da Luglio che facciamo lunghi. Dopo Roma vada come vada cambiano molte cose. Ma ne avemo di tempo per parlarne.

venerdì 12 marzo 2010

Un in bocca al lupo a chi correra' la Maratona di Treviso!

Maratona di Roma 2009

Franchina, Alvin, Fat, e tutti gli altri amici...fatevi onore ragazzi e specialmente divertitevi!!!!!!!

sabato 6 marzo 2010

S.Valentino

Il mostro, inserito originariamente da RunForLove.



Qualcuno ha detto che "Della corsa bisogna ammalarsi, quando ti incastra é come innamorarsi di una donna brutta". Per chi non ne ha mai corsa una può sembrare un'esagerazione, un paragone che non regge. A chi invece sa di cosa parlo dopo un istante per metabolizzare il pensiero sarà di sicuro sfuggita una smorfia o un mezzo sorriso. Uno di quelli ironici, di quelli che si fanno per ammettere delle verità.

Come per una passione, un sentimento, come quando ci si innamora non sentiamo chi ci consiglia di lasciar perdere, di non per forza perseguire l'impossibile. Si fanno sacrifici per lei, si affrontano difficoltà, andiamo contro noi stessi, contro tutto e tutti.
Prendiamo schiaffi ma ci rialziamo, veniamo traditi ma ci crediamo, torniamo sconfitti ma ci riproviamo. Come con una donna che ci fa perdere la testa, come con un amore travagliato. Cerchiamo l'altra metà, quella fatta per noi: la "media naranja" come dicono qui in Spagna.
Come Valentino da Terni ci troviamo ogni volta a predicare il nostro credo, la nostra fede, la nostra passione, cercando ogni volta di portare con noi gli amici più cari quasi per convertirli al nostro credo. La fatica ed il sudore come un segno d'appartenenza.

A dire che poteva essere un giorno speciale bastava il calendario, a renderlo tale dobbiamo essere Noi con il nostro sudore, la nostra fatica ed il nostro amore.
Partenza e arrivo dallo Stadio Olimpico, come fosse un Mondiale.
La maglia gialla, quella di un anno fa a Valencia, le scarpe rosse, quelle nuove regalatemi da Mario per Natale.Temperatura gelida e vento contrario, primi Km a ritmo regolare senza forzare ma con l'obbiettivo di trovare il mio gruppo, quello da aiutare ed essere aiutato. Lo trovo dopo 10km e non lo mollo più. Ci teniamo stretti e compatti, ci proteggiamo dal vento e dalla fatica.
Siamo come crociati in cerca del Sacro Graal. Come Don Chisciotte corteggiamo questa città con timore, reverenza e rispetto, sapendo che potrà tradirci quando meno l'aspettiamo. Come con un amore lottiamo contro i mulini a vento in cerca della nostra Dulcinea.

Mille pensieri passano per la testa, rivivo le emozioni delle lucenti vetrate e le volte gotiche della Cattedrale, gli stucchi moreschi dell'Alcazar. Assaporo il "sabroso" gusto delle tapas e la freschezza di una birra. Cado come in un trance ipnotico scandito dal rumore dei passi, dal ritmo regolare del mio plotone, del mio esercito. Chiudo gli occhi ma le gambe vanno. Da sole, come un aereo col pilota automatico. Rischio più volte di fare strike inciampando nelle gambe di chi mi è intorno e vengo guardato male...

Rettilineo infinito e la Giralda all'orizzonte, ripercorro con il pensiero le rampe sferzate dal vento gelido del giorno prima.
Recuperiamo sui primi che mollano, regolari come sempre, passiamo la mezza e vengo "svegliato" dal beep dei chip sul tappeto dei cronometristi. Continuo a nutrirmi con il gel, come faccio regolarmente da dopo la prima ora di gara.
Un tratto di pavè mi riporta alle viuzze strette del barrìo de Santa Cruz, il più suggestivo, il più vero, il più andaluso. Rivedo i muri bianchi, i cornicioni giallo ocra, i terrazzini ed i fiori alle finestre, ne annuso gli odori e ne gusto i sapori.
Sento gli "!Animo!" ma non ascolto, avverto le mani ma non tocco, vedo la gente ma non guardo. Ripeto il mio mantra, seguo il mio credo.
Faccio fatica sulle pendenze della Triana ma taglio curve, prendo traiettorie, guido il plotone e vedo spuntare la vetta del ponte Alamillo. É accanto allo Stadio! Bianco, tiranti d'acciaio; come una cometa mi indica la direzione, la via più breve.

Avevo letto giorni prima di una leggenda che narra di come Valentino da Terni passeggiando, vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani: i giovani si allontanarono riconciliati.
Lo prendo come un segno e colgo dalle mani di una ragazza l'ultimo bicchiere d'acqua prima dell'arrivo.
Ecco il tunnel, mi godo il momento, l'infinito in un passo. Sento le urla di chi é sugli spalti, agito le braccia a chiamare gli applausi.
Mi ero risparmiato dopo i 35km per godere a pieno queste emozioni, per fare di questo un momento da ricordare. Da portare nel cuore.

Oggi non mi ha tradito, oggi c'era e c'era solo per me. Oggi la mia donna brutta mi ha strizzato l'occhiolino e mi ha baciato. Oggi ci sentiamo inseparabili guardando il nostro cielo azzurro e l'orizzonte senza nuvole...
Oggi 14 Febbraio, San Valentino.



« Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense."
Queste parole da lor ci fuor porte. »


(Dante Alighieri , Inferno V, 100-108)

Federico 2:43'56"
Yuri 3:00'33"
Mario 3:00'34"

Federico Chellini

martedì 2 marzo 2010

Adidas Running Tour a Roma il 6 e 7 marzo




Vi vorrei segnalare l'Adidas Running Tour
la tappa romana del running tour si svolgerà nei giorni 6 e 7 marzo dalle 9.00 alle 13.00 ai Parchi della Colombo in via Cristoforo Colombo 1897.

Per tutte le persone che si presenteranno sarà possibile testare le nuove Supernova Glide e il miCoach. Inoltre sarà possibile effettuare un Footscan e ricevere in omaggio una maglietta e una gymbag Adidas.

Non mi sembra male per una passeggiata al Centro Adidas.....
Altre date sicure per l'Adidas Running Tour sono:

Roma 6 e 7 Marzo
Milano13 e 14 Marzo
Venezia Ottobre
Firenze Novembre
Modena fine settembre
Bari
Verona
Torino

Per le altre date che mancano vi faro' sapere.
Andate all' Adidas running tour perche' c'e' sempre qualcosa da imparare...

Le foto che il Giampy non pubblichera'...mai!













Il perche' di questa foto....stavamo troppo bene! C'era la Roma in tv e la compagnia sembrava aver bisogno di parlare ancora un po'. Le cameriere ci guardavano in cagnesco e noi scherzavamo sulla Roma - Ostia e sparlavamo allegramente di voi. Franca, Marco, Ermoro,  Master, Paolo e Barby erano in viaggio ma di noi non  si alzava nessuno....Poi la decisione andiamocene a casa. Usciamo fuori e vado per mettere la borsa nella macchina del Giampy...e che ti vedo? Lo striscione dei Blogtrotters....(e' sempre li'...)...e qui' passatemela ..il colpo di genio!!!!
Fotona storica!!!!!
E eccola qua'...la piu' bella foto della Roma Ostia secondo me. Tutto era stato smontato. Eravamo a cento metri dall'arrivo e Ostia e la sua rotonda erano diventate quelle di sempre. Solo qualche mantellina termica ancora volava nei cespugli trascinata dal vento e i Blogtrotters erano li'....aspettando la prossima edizione del 2011?

lunedì 1 marzo 2010

Coppie di fatto e coppie di fatti alla Roma Ostia...?

Ecco le foto del pranzo avuto ieri alla Roma ostia. La qualita' non e' delle migliori ma rendono l'idea dei partecipanti. Vi prego di commentarle voi io vi scrivero i nomi sotto.



Il Giampy e Yogi



Andrea e Ivana


Master Runners e Er Moro.....


Carinissimi Paolo e Barby



Un trio...? Franchina Marcaurelio e Stefano. Ma tra moglie e marito non si doveva ...



Fabio G. e gentil signora.


La coppia del giorno Giampy e Yogi forever...