mercoledì 7 ottobre 2009

LA SOLITUDINE DEI KM PRIMI di Federico Chellini




Ho conosciuto Federico Chellini a Padova, nella navetta che ci avrebbe portato a Vedelago. Abbiamo iniziato a chiacchierare e così ho scoperto che in quella gara lui avrebbe fatti il pacer delle 3h. Gli racconto che avevo letto recentemente un bellissimo racconto su Podisti.Net di un runner che descriveva la sua esperienza "da angelo" alla maratona di Roma, era stato un racconto che mi aveva veramente commosso ed infatti l'avevo commentato esprimendo il desiderio di incontrare anche io quanto prima un "angelo" così, ma con un palloncino di colore diverso. Federico mi confessa che era lui l'autore di quell'articolo, chiaramente a quel punto, vista l'assurda conincidenza, l'ho adottato subito come mio "angelo" personale ed infatti a Padova mi ha portato veramente fortuna.
Domenica l'ho incontrato a Lammari e ieri ho trovato nella mia posta questo suo bellissimo racconto. Mi fa piacere condividerlo con voi, è l'espressione di una grande emozione, ho avuto modo di conoscere un pò Federico in questi mesi, anche se solo tramite mail, ed è sempre più forte la sensazione che sia davvero una "bella persona". Federico domenica ha ottenuto il suo PB, ha chiuso in 1h16"01.... mica male però!


Federico Chellini1



La Solitudine dei Km Primi C'e' una costante in chi come noi si misura quasi ogni settimana in gare e competizioni in giro per la Toscana: puoi partire anche due ore prima se é previsto che in auto ne impiegherai una, ma arriverai sempre in ritardo ed a ridosso dello sparo. Il riscaldamento é un optional da tempo ormai (come d'inverno a casa mia, del resto). Anche questa volta non ci siamo smentiti, abbiamo però fatto di tutto per non arrivare in tempo, mettendoci del nostro. Dal prendere la statale quando bastava entrare in autostrada ed uscire a 5Km dal luogo della gara, al mancare l'uscita (una volta sulla A12) perché le mappe sul navigatore non erano aggiornate... Partenza della gara ore 9:30, auto parcheggiata "a caso" ore 9:20 con pettorali da ritirare ed abbigliamento da sistemare. Ovviamente con estremo buonumore e tensione palesemente mascherata... Lo strano poi é che in quei dieci minuti c'é entrato anche di salutare un'amica conosciuta alla Maratona di Padova, era da allora non ci beccavamo. Oltre a posizionarsi proprio in prima fila, giusto dietro i favoriti. Sono tre giri da farsi in un dedalo di strade e viuzze intorno a Lammari. Percorso piatto, ma estremamente tecnico, disseminato di curve a 90 gradi e repentini cambi di direzione. Tra case e villette terra-tetto, non c'é nessuno a tifare se non sul traguardo, giusto qualcuno ai ristori e niente più. Ce la devi fare da solo in certi casi e sperare di non dover correre in solitudine. Ti devi impegnare, tenere la mente occupata, non c'é niente da vedere, nessuno da sentire, solo il rumore delle suole sull'asfalto. Il tuo respiro é il tuo miglior compagno. Ed allora ascolti il tuo corpo, senti gli appoggi, i muscoli che si contraggono, i polmoni che si riempiono e si svuotano, come un mantice, ed il tuo cuore battere. Prendi i passaggi ogni Km e speri di restare costante, di non avere cali di ritmo, affaticamenti o problemi vari. Ma soprattutto speri di non esser partito troppo veloce. Stai bene e non fai troppa fatica all'inizio anche se gli "split" sono un po' bassi. Poi cominci a sfidare te stesso, ti poni degli obiettivi: "Magari faccio il primo giro così e poi mi assesto su un'andatura più normale" Poi te ne poni un altro: "Proviamo ad arrivare al 10Km senza cali e magari ci scappa anche il personale sulla distanza" Lo strano é che non cambia niente se non i pensieri, i passaggi sono costanti. A questo punto vediamo di finire il secondo giro così , così dopo puoi sempre lamentarti dicendo: "...ah se avessi continuato a quel ritmo avrei chiuso in un'ora e..." Ma qui non siamo al Bar con gli amici e non conta niente quello che hai fatto o potevi fare, conta quello che fai. Adesso. Secondo giro, ne mancano solo 7. A questo punto aspetti la botta tutta insieme, ti immagini che da lì a poco inizierai a correre almeno 10"/Km più lento. Ma niente. Parte il conto alla rovescia: 15-16-17Km, ne mancano solo 4. Come fare la Pista Verde andata e ritorno. Ti dici che crolli il mondo non puoi e non devi mollare adesso. Fai due conti e ti rendi conto che stai facendo qualcosa di importante per te stesso, ti dici che magari non ti ricapita e che non devi rimpiangere non averci provato. Manca meno di 1Km, l'ultima viuzza, curva a destra e poi dritti fino al traguardo. Anche gli ultimi passaggi sono in linea con i precedenti. Ci siamo! Ecco lo striscione d'arrivo, é laggiù, saranno si e no 200mt; ma come nei sogni notturni più corri e più sembra non arrivare, qualcuno lo sta spostando... Guardi il cronometro e quasi non ci credi, non é possibile! Meglio di Verona, meglio di Bologna, meglio di 4 anni fa, meglio di sempre. Meglio di te stesso. É Lammari, non é New York, ma ti guardi intorno, cerchi qualcuno che conosci, qualcuno che ti aspetta, qualcuno che capisce quel cronometro; ma niente. In fondo lo sapevi, siamo a 100Km da casa e sei solo tu e Stefania, ma lei deve ancora arrivare. Ed é allora, quando ti trovi da solo, in lacrime dietro un parcheggio, mentre gli altri stanno ancora arrivando che ti dai dello scemo e che capisci quello che hai fatto; ma che non c'e' nessuno con cui condividerlo. E ti sembra che non sia mai successo.


Federico Chellini


Federico Chellini2

16 commenti:

Fat_Stè ha detto...

Anch'io a Padova ho condiviso un bel tratto di strada con un angelo (il mio era quello delle 4h) e se di quella maratona ho un ricordo bello e indelebile lo devo anche a lui...
Grande racconto Federico, grandi emozioni Monica! ;)

Unknown ha detto...

Mamma mia Federico, che angosciosa...verità! Però la corsa è anche questo soffrire, penare, gioire e non avere nessuno con cui condividere queste emozioni, salvo chi le stà provando esattamente come te.

Monica, un abbraccio, sei grande!!!!

stoppre ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
stoppre ha detto...

grandissimo federico e anche er collè a pubblicarlo!

GIAN CARLO ha detto...

Federico se leggerai questo commento sappi che ti manca solo una cosa per essere un grandissimo: Aprire un Blog.
Monica 8+ allo scoop

stoppre ha detto...

ops...grandissima monica, non collè

Ezio ha detto...

Grandissimo Federico! E grandissimissimissima Monica che sta' ridisegnando un blog che cominciava a mostrare una fase di stanca, Grazie a tutti e due.

Monica ha detto...

Sono contenta che questo racconto sia piaciuto anche a voi, l'altra sera leggendolo pensavo che a volte dimentichiamo che non solo noi nelle retrovie soffriamo, ci emozioniamo, gioiamo, forse perchè sembra che agli altri i risultati vengano naturalmente, senza sforzo, mentre invece ognuno di noi, nel suo piccolo, ogni domenica lotta anche solo per delle piccole conquiste.
Grazie a tutti.

Anonimo ha detto...

x GIAN CARLO

grazie dei complimenti...ma in realtà un blog gia c'è: è quello del mio gruppo podistico. Lì se vuoi ne trovi altri di articoli ed anche foto e classifiche. (blog.equinoxrunning.it)

Federico

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

Perche non:)