Tempo equatoriale, buco nell'ozono, umidita al 700% , pioggie violente,
diluvio universale e chi ne ha piu ne metta. La mente vacilla senza piu'
punti di riferimento, trema e cerca nei ricordi raffronti che non trova.
Mi rifugio nella corsa ma partire e' gia sudare la senti addosso l'acqua di ieri,
e' tutta qui addosso a te. Tor Vergata e' deserto del sahara,
silenzio e solitudine mi accerchiano.
diluvio universale e chi ne ha piu ne metta. La mente vacilla senza piu'
punti di riferimento, trema e cerca nei ricordi raffronti che non trova.
Mi rifugio nella corsa ma partire e' gia sudare la senti addosso l'acqua di ieri,
e' tutta qui addosso a te. Tor Vergata e' deserto del sahara,
silenzio e solitudine mi accerchiano.
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Corro da solo nel deserto e i pensieri si accavallano, tabelle si mischiano a idee,
lavoro, famiglia 7,5 km a 5' e 20 sento la stanchezza della notte di lavoro,
vedo un miraggio da lontano, un bianco mi abbaglia, il sole e' forte ma non e' quello.
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vedo un miraggio da lontano, un bianco mi abbaglia, il sole e' forte ma non e' quello.
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Qualcosa non va', non e' lo stesso sfondo a me abituale.
Truppe cammellate armate di lance termiche che scintillano assalgono
strutture in ferro neonate .
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Salgo con timore mi avvicino, il mio fiato si fa' profondo, una sorta di ansia mi
attanaglia la gola, sento la testa che mi gira, sento mancarmi, forse e' il sole...
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Una figura si avvicina e' una donna magrebina
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I suoi occhi sono di una bellezza sconvolgente, mi aiuta mi sorregge
e mi accompagna nella sua tenda mi disseta, bagna la mia fronte
e pian piano sento una sorta di benessere nell'ombra ventilata della
tenda che mi ospita e mi addormento....
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E qui la mia mente comincia a sognare, sogno di essere in un negozio di strumenti
musicali, uno di quei negozi come non se ne vedono piu'.
L'odore delle chitarre appese al soffitto e' piacevole.
Entriamo io e il mio Diego e lui cerca tra le chitarre la sua preferita.
Di incanto riconosce tra mille quella che vorrebbe.
E' il sogno di una vita, uno di quei momenti che fra 30 anni ti faranno dire...
"quel giorno io e mio padre..." e la scelta e' fatta.
Una Fender 12 corde riempie la sua vita. E lui la prende, la accarezza,
un rapporto di amore in pochi attimi, il suo viso dice
"Era da molto che ti aspettavo.. "
Le sue dita accordano intonano e parte nel silenzio di un negozio
pieno di persone che in silenzio ascoltano e capiscono.
Le note di Wish Yuo Were Here dei Pink Floyd risuonano
dolcemente, note che lui sa'...sa' che colpiscono al centro del cuore
note che arrivano da lontano ma che sono sempre presenti...
il sogno continua...suona anche ora...qui di fronte a me!
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12 commenti:
Eziuccio ma stai diventando un poeta.....???? bello davvero bello questo post, pieno di ricordi e sensazioni bellissime. Il sole non ti ha dato alla testa tu sei tu !!!!! grazie !
Vabbè, Franca ti perdona tutto... per me sei andato... cambia.... cambia... pusher :D
Un'altra fervida e brillante mente caduta per colpa del caldo...ed anche Ezio ce lo siamo giocati...chi rimane di sano?
Stai esagerando con gli allenamenti, questa [ l-unica spiegazione!!! ;-)
Non ci credo! ma dove è finito il nostro rude e poco poetico Ezio? Apro il blog e mi ritrovo con una descrizione capolavoro che potrebbe essere anche dovuta alla penna di Guy de Maupassant.....
Cosa ti è accaduto? Beh comunque è un post bellissimo, pieno di emozione raccolte. Se continui così, figurati cosa ci scriverai della maratona di Amsterdam...
Au revoir bel ami.
Monica
Grazie a tutti! Certo le donne sono state un po' piu' carucce eh!
caspita... e senza nemmeno andarci, nel deserto! chissà cosa scriverò io quando mi deciderò a correre la Marathon des Sables..... :)
@The Yoghi, qualcosa tipo "I miserabili"? No, no, questo tocca a me dopo la mia prossima maratona....
Mi inchino a codeste tue poetiche elegie...
Da parte mia posso replicare solo sull'argomento tempo variabile....
TACCI SUA !!! Oggi stavo in moto proprio mentre ha mandato una grandinata di cui non avevo memoria... chicchi grossi tra la susina e la ciliegia mi hanno fatto li bozzi ed un male carogna....che je pijasse un colpo a raffica a chi l'ha mandata (appena je finisce uno che je ricominciasse n'antro !!!)... me so salvato giusto er capoccione perche' c'avevo er casco...
Che dolore rega' ... nun se po' spiega che botti ...'na lapidazione aho ...!!!
@ Marco, oserei dire "dalle stelle alle stalle" o meglio ancora "dal deserto alla borgata" o se preferisci da "Palazzo Reale ai quartieri spagnoli".... Bellissimo Marco!
Monica
..no, la verità è che hai fumato il narghilè del deserto..minchia t'ha preso male.
comunque la cosa piacevole di quando fà caldo, è correre piano piano e sentire tutti i pori che si aprono e ti purificano !! bellissimo.Se si allena, l'uomo può adeguarsi a tutto
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