Dal sito di Orlando Pizzolato:
Il lunghissimo: da soli o in compagnia?
La seduta di lunghissimo rappresenta un allenamento fondamentale per il maratoneta perché favorisce adattamenti fisici (adattamenti strutturali) e metabolici (efficacia nell’utilizzo degli acidi grassi) specifici per affrontare nella miglior condizione possibile la maratona. Un ulteriore positivo aspetto allenante del lunghissimo si ha nel versante psicologico: correre molto a lungo, e quindi in una situazione di crescente affaticamento fisico (che a volte è veramente elevato), sviluppa specifiche capacità mentali a sopportare il disagio.Molti podisti hanno il loro tallone d’Achille proprio sulla tenuta mentale allo sforzo, visto che correre lentamente, com’è la regola tecnica del “lunghissimo”, non è certo difficile. Quei corridori che avvertono maggiormente difficoltà di ordine psicologico quando affrontano una corsa di alcune ore, preferiscono svolgere questa seduta correndo in compagnia. Senza dubbio correre assieme ad altri podisti dà l’impressione che il tempo passi più in fretta, perché parlando ci si estranea dall’impegno fisico, che inevitabilmente diventerà sempre maggiore con il passare dei chilometri.I podisti che avvertono maggiormente la fatica mentale e la noia del percorrere tanti chilometri, trovano sicuramente vantaggio dal combinare la seduta di lunghissimo a manifestazioni podistiche organizzate. Corse di 25, 30 e più chilometri rappresentano l’occasione di fare tanta strada in compagnia. Bisogna però sapere resistere alla tentazione di correre troppi chilometri rispetto a quelli programmati, e questo è il caso frequente quando si partecipa ad una maratona. Succede che, infatti, quando si sono percorsi per esempio 35km, si è tentati di completare la distanza anche correndo più piano per evitare di sollecitare troppo le strutture portanti del corpo. E’ proprio su queste parti del corpo che si possono ripercuotere gli effetti negativi dal percorrere più chilometri rispetto a quelli programmati, soprattutto quando lo si fa correndo più piano rispetto alla velocità tenuta per il resto della seduta.Quando si corre più piano, specialmente se la differenza con il ritmo precedente è marcata, la durata della fase di appoggio del piede si allunga, e ciò determina una maggiore sollecitazione delle forze d’impatto, che non sono più adeguatamente assorbite e disperse da una muscolatura non più tonica. I muscoli stanchi dai tanti chilometri non riescono, infatti, ad assorbire le sollecitazioni, che inevitabilmente si scaricano su tendini ed articolazioni, e di conseguenza aumenta il rischio d’infortunio.Quei podisti che invece non hanno problemi a sopportare mentalmente lo sforzo derivante dal percorrere molti chilometri, dovrebbero correre l’ultimo lunghissimo prima della maratona da soli, almeno nella parte conclusiva. Correre da soli consente di percepire maggiormente eventuali punti di deboli, e di conseguenza sviluppare quelle reazioni mentali al disagio specifiche per gestire al meglio i momenti di difficoltà che nel finale di maratona potrebbero presentarsi.Quando avvertivo che nel percorrere molti chilometri non incontravo alcun ostacolo, facevo di tutto per ricreare, in occasione dell’ultimo lunghissimo, situazioni di difficoltà fisiche e mentali; affrontare la maratona con certezza di saper gestire momenti difficili mi dava grande sicurezza.
Per ulteriori chiarimenti:
1 commento:
L'altra faccia della R E
Costretto dal presidente Tiranno a non partecipare, almeno relativamente, all'incontro con Orlando,con giustificazioni a dir poco aleatorie, non potevo rubare la scena al mitico presidente,quindi coatto alla Corri al Tiburtino.
Alla guida di questo poi tanto sparuto gruppetto,il vicepresidente Lazzaro Gizzi e l'uomo Bionico Mauro Ing.
Per niente invogliato a correre e reduce da un lunchissimo con poco "sonno" di quelli che dice il presidente,fantomatici viaggi,arrivo al tiburtino solo e con tanti pensieri meno quello di voler correre.
Sotto il Gazebo,oramai pluriimitato anche dai cugini del "Grande Paese", finalmente, ci sono arrivati anche loro,tante persone dai volti nuovi e nuovi alla prima esperienza che si dice corrano da far impallidire.
Ho volutamente snobbato un pò tutti tranne Stefano Tamburri che negli ultimi tempi correva con i miei tempi e che ritengo possa a breve fare un grande salto di qualità nella sua corsa.Mauro l'animale che era dichiaratamente sul piede di guerra,proprio non lo consideravo.
Partenza affollatissima,angusta e con i soliti "NOTI" che partono davanti e poi fanno muro,questa è una cosa che non capirò mai.Io e Stefano rimaniamo da soli sulla griglia perchè a quel punto è impossibile non perdersi,ci imbuchiamo stabilendo un compromesso storico tra furbata e reale velocita' a circa 50 mt dalla partenza e....sparo,parte il crono e....bello vedere che questo sport sia diventato di massa e che tanta gente a Roma senta il bisogno di vivere e far vivere questa città facendo corsa ma quelli che vanno piano in una gara in cui il real time e presente imparino a non creare rischio a se stessi ed agli altri e partano dietro.Risultato,per uno che non aveva voglia di correre,primo km faticosissimo,cross tra persone e marciapiedi e spettatori.
Un pò irritato, ancora più chiuso nella mia fatica e con tante incognite sulla mia possibilità di correre,cerco almeno di fare da lepre a Stefano,Mauro non lo vedo chissa dove sarà,primo dallo sparo 4' 22" ma avremo corso quasi a 3' 30" per fare quel tempo.
Giornata favolosa,alle dieci il sole scalda il giusto e le gambe ed il resto, tutto, trova giovamento, guardi quelli che corrono e pensi a come sarebbero andati quelli che non ci sono oggi ,stage ed altro non permettendo, a metà gara , quando tra leggeri sali-scendi fai il giro di boa, capisci che il tuo isolamanto ti ha portato qualche secondo davanti a tutti, della Running,naturalmente, unico dei trenta circa a tenere il passo quella massa di "ciccia" esagerata ed aggraziata nello stesso tempo di quell'incognita podistica di Mauro.Be vabbè almeno è dietro.
7°, 8°, 9° mancano 500 metri,sono a fianco di una ragazza che mi chiede supporto,penso alla Maratona di Firenze di domenica prossima, penso alla fatica lavorativa dei dei giorni passati, penso che sia cretino spingere a rischiare qualcosa di più magari un finale con un 39' davanti quando sono 10 anni che non faccio un tempo del genere,penso a quanta gente corre una 10 sotto i 4' al km,pensa che ti ripensa e la voce del maledetta del compagno di mille ricordi si presenta strafottente a sottolineare che sono il solito "gentiluomo" che tira al risparmio,al Passatore te lo faccio vedere io il Gentiluomo.Mauro prende subito una ventina di metri ma arriva il rettilieo finale, lui rallenta ed io accelero,le gambe vanno che è un piacere, lo raggiungo, lui riaccelera un po' ma lo sa che a quel punto non ci sarebbe storia e finisce come al solito.....Come due coglioni che rallentano così tanto per non arrivare prima dell'altro e che finiscono con 40' 10" privandosi del 39' pur di sottolineare quanto sia bello il rispetto e l'amicizia. Ad una manciata di secondi tutti gli altri,bravissimi e velocissimi,e tutti con tempi conferma di grande cresita e sorpresa.
conclusioni:La RE oggi era divisa, ma in fondo la giornata vista da questa parte è un'altra spendida espressione di come si sappia bene interpretare il vero movente che ha spinto tutti a volere una Società così.Avrei voluto correre con Orlando,mi dispiace di non averlo rivisto e riprovato l'emozione di correre con una persona "speciale",lo saluto con affetto ma ho corso con Mauro e Stefano ed anche loro sono persone Speciali ed Eccezionali per me.... Alla prossima....
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